AVVIO VEGLIA DI NATALE ALLE ORE 23.00 DEL 24 DICEMBRE 2018
Orario Sante Messe
Feriali: ore 18.30
Festive: ore 10.00 e 19.00
Nel periodo delle festività natalizie la Messa del Mattino è posticipata alle 11,00
Orario Confessioni
Ogni venerdì dalle 16.30 alle 18.00
dalle 19.00 alle 20,00
Orario Ufficio Parrocchiale
Martedì e Giovedì dalle 16,30 alle 18,00
Appuntamenti:
• Tutti i lunedì, dopo la Messa, segue la coroncina alla Divina Misericordia e il
Rosario
• Tutti i martedì, alle 21,00, c’è l’Adorazione eucaristica
SCARICA IN PDF IL PROGRAMMA MENSILE DI DICEMBRE 2018
MESSAGGIO MENSILE DI DON MASSIMO
Natale è la memoria per eccellenza, perché ricorda la nascita di Gesù
da Maria a Betlemme, una nascita che significa molto più della
nascita di un bambino che viene nel mondo. Perché in verità noi
possiamo proclamare che con quel parto Dio si è fatto uomo come
noi, che la Parola di Dio si è fatta carne (cf. Gv 1,14), che Dio è
diventato il Dio-con-noi (cf. Mt 1,23; Is 7,14), solidale in tutto con
noi, assumendo la nostra precarietà dal concepimento fino alla
morte. Questa è la buona notizia, il Vangelo che l’angelo annuncia
come “grande gioia per tutto il popolo”. Questo è il cuore della
nostra fede cristiana, una fede che non può entrare in concorrenza
con le religioni e i loro dèi, perché ciò che proclama è l’inaudito: un
Dio-uomo, carne mortale, un Dio che non si è limitato ad
avere cura di noi ma ci ha amato fino a voler essere uno di
noi, nella condivisione reale e radicale di ciò che noi siamo.
Ma sostando su questo evento siamo meravigliati anche dalla forma
di questa venuta. Dio non è venuto tra di noi con la sua potenza, il
suo splendore, la sua gloria, imponendosi al mondo; non è apparso
in una teofania che avrebbe destato timore e tremore. No, Dio si è
manifestato nell’umiltà, nella semplicità di una vicenda i cui soggetti
sono uomini e donne poveri, che non emergono, senza grandi ruoli.
Dio è venuto tra di noi “svuotandosi” delle sue prerogative divine, e
possiamo dire che si è abbassato fino a prendere l’ultimo posto tra di
noi, quel posto di schiavo che non gli sarà mai rubato (cf. Fil 2,5-8).
La forma e lo stile di questa venuta di Dio tra di noi erano inattesi, e
anche per questo molti hanno inciampato e hanno trovato occasione
di scandalo in Gesù. Non la logica mondana, neppure la logica dei
profeti dell’Antico Testamento si intravedeva nella venuta messianica
del Figlio di Dio. Potremmo dire che Natale manifesta un “Dio al
contrario”, il quale non si rivela né con potenza né con splendore
accecante, e un “Messia al contrario” che nasce tra poveri, come un
povero, in una stalla, deposto in una mangiatoia. Il cristianesimo
è tutto qui, in questa contemplazione di un Dio fatto
povertà, di un Eterno fatto mortale, di un Onnipotente fatto
infante, di un tre volte Santo diventato terrestre, mortale.
Insomma, uno di noi, uno tra di noi, uno con noi!
don Massimo